La truffa del “pacco” oggi si fa su Internet, ed è un ‘affare di famiglia’

Coniugi di Enna arrestati per aver venduto pezzi fasulli su piattaforma di e-commerce: incassati 2mila euro al mese dal 2013 ad oggi.

Annunci di vendita di parti di auto e moto, ma gli acquirenti non ricevevano alcun prodotto o alla consegna trovavano ferraglia. I carabinieri della Compagnia di Nicosia (Enna), hanno individuato i presunti responsabili di una truffa perpetrata su tutto il territorio nazionale. In manette una coppia di coniugi di Centuripe, in provincia di Enna, con l’accusa di truffa aggravata e continuata.

I carabinieri, seguendo le piste elettroniche dell’e-commerce, hanno identificato Nicola Passalacqua 39 anni e la moglie Laura Adamo 22 anni. I due pubblicavano annunci di vendita e, dopo il pagamento omettevano la spedizione della merce o inviavano pacchi con all’interno pezzi di ferro e parti di ricambio non conformi a quanto acquistato. Sarebbero centinaia le persone truffate in tutte le regioni d’Italia.

L’attività investigativa ha consentito di accertare oltre 70 episodi per un guadagno stimato di oltre 80 mila euro. Dal novembre 2013 ad oggi secondo gli inquirenti i coniugi avrebbero incassato in media circa 2mila euro al mese. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno trovato ricevute di spedizioni inoltrate nei giorni scorsi e alcuni pacchi pronti per essere spediti con all’interno pezzi di ferro. Sequestrato anche tutto il materiale informatico detenuto dai due coniugi. Gli indagati, che hanno precedenti per truffa, sono stati rinchiusi rispettivamente nelle carceri di Enna e Catania Piazza Lanza.

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