Crisi istituzionale gravissima, Btp nel mirino. Fuga sul franco svizzero

Spread sale verso quota 300. In forte rialzo i CDS con quello a 5 anni sui massimi da giugno 2013. Resta tesa la situazione anche in Spagna.

Contesto di mercato

Panico sull’Italia

La giornata odierna si apre con forti tensioni sugli asset italiani, complice forse anche il ritorno degli operatori londinesi sul mercato dopo la festività di ieri. Lo spread Italia-Germania è salito questa mattina al massimo dal 2013, con il tasso a due anni che si è portato fino all’1,9%. In questo contesto di nervosismo si sta assistendo ad acquisti su franco svizzero (arrivato a 1,15 vs euro), yen e dollaro USA. L’attenzione principale oggi (e nei prossimi giorni) continuerà ad essere concentrata sugli sviluppi politici italiani. Oggi Cottarelli presenterà la lista dei ministri con il voto di fiducia che è atteso nei prossimi giorni. In base alle dichiarazioni dei vari leader politici, Cottarelli non dovrebbe riuscire ad ottenere la fiducia dal Parlamento e, in questo caso, si limiterebbe a traghettare l’Italia verso nuove elezioni dopo l’estate. Nel caso invece, di voto di fiducia favorevole, le elezioni sarebbero rinviate al 2019. Secondo l’Istituto Cattaneo, un patto tra Lega e M5S porterebbe alla vittoria del 90% dei collegi uninominali.

Tassi e congiuntura

Sell-off sui titoli italiani, tiene la Spagna

In area Euro, volano i tassi italiani. L’atteso fallimento del governo Cottarelli, che difficilmente otterrà la fiducia in Parlamento, unito ai timori di nuove elezioni, che vedrebbero la rimonta dei partiti populisti, sta infiammando lo spread, che stamattina si è portato oltre 260 pb. In rialzo i tassi su tutta la curva, soprattutto sulla parte a breve. Il tasso a due anni in apertura si è portato all’1,9%, complice anche la scarsa liquidità, per poi ripiegare verso 1,6%. Da evidenziare anche il forte rialzo dei cds con quello a 5 anni sui massimi da giugno 2013. Resta tesa la situazione in Spagna. Il Parlamento spagnolo ha fissato per il 31 maggio-1° giugno la discussione ed il voto sulla mozione di sfiducia al governo Rajoy presentata dal partito socialista PSOE. Lo spread verso la Germania sebbene in rialzo non sembra per ora risentire della crisi politica così come si sta vedendo in Italia. Il differenziale Spagna-Germania stamattina si è portato in area 130 pb, ai massimi da ottobre 2017. Negli USA apertura in calo per i tassi statunitensi, con il decennale sceso sotto 2,9% per la prima volta in un mese.

Valute

Euro/dollaro sotto quota 1,16

Inizio di settimana all’insegna ancora di un clima di nervosismo sull’euro alla luce delle forti tensioni sui titoli di stato italiani. Il cambio euro/dollaro si è portato questa mattina sotto quota 1,16 per la prima volta dallo scorso novembre, con l’area 1,1550/1,1575 che al momento rappresenta la principale area di supporto. Acquisti invece sullo yen, con il cross vs dollaro tornato questa notte sotto quota 109. Tra gli emergenti, segnaliamo il marcato deprezzamento del real in scia alle tensioni interna causata da una serie di scioperi.

Commodity

Ancora vendite sul petrolio

Tornano alla normalità oggi gli scambi sulle commodity dopo la chiusura ieri dei future USA ed LME per festività. Gli scambi “tecnici” avevano comunque portato il Brent a 75$/b ancora sui timori di un possibile aumento della produzione da parte dell’OPEC+. Ricordiamo che la decisione ufficiale sarà presa a Vienna il 22 giugno. Stamani sta scendendo anche il WTI che si è portato sotto i 68$/b. Lo spread tra i due benchmark è salito al massimo da tre anni. L’oro ha invece riaperto poco sotto i 1300$/oncia  mentre stanno salendo le agricole.

Azionario

Borsa italiana rosso fisso

Con il ritorno sul mercato degli operatori USA e britannici dopo la festività di ieri, gli scambi oggi sono attesi elevati sui mercati. Ieri l’attenzione è stata focalizzata in Europa sul listino italiano, partito con vigore dopo gli sviluppi politici del fine settimana, anche se l’entusiasmo è durato poco. Poco dopo le 10 il FTSEMIB è passato in negativo, con forti vendite sui titoli bancari penalizzati dal rinnovato sell off sui governativi italiani. In Europa il settore bancario è stato il peggiore, insieme all’auto, mentre sono saliti i titoli alimentari e minerari. Sul fronte emergente, segnaliamo il forte calo del Brasile (-4,5%) con il colosso energetico nazionale Petrobras che è crollato in borsa (-14,6%, peggior calo in almeno 20 anni) dopo che i sindacati dei lavoratori hanno chiesto le dimissioni dell’AD Parente. Stanotte in Asia i listini sono stati mediamente negativi, con il Giappone in calo penalizzato dalla forza dello yen. Questa mattina in Europa le borse sono negative con forti vendite su Piazza Affari con il FTSEMIB sceso sotto i 21500 punti. 

Fonte: MPS Capital Market

 

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