Deutsche Bank: ‘poteri forti’ studiano maxi ciambella di salvataggio

Il collasso di Deutsche Bank alla Borsa di Francoforte e le voci di un possibile salvataggio di Stato hanno messo in allarme gia’ la scorsa settimana i ceo …

Il collasso di Deutsche Bank alla Borsa di Francoforte e le voci di un possibile salvataggio di Stato hanno messo in allarme gia’ la scorsa settimana i ceo delle ‘big’ industriali tedesche quotate sul Dax che hanno quindi iniziato, gia’ da alcuni giorni, a discutere di un possibile intervento per salvare la prima banca privata tedesca.

Come riferisce il quotidiano ‘Handelsblatt’, diverse societa’ di primaria importanza stanno valutando il possibile acquisto di titoli Deutsche Bank nel caso in cui la banca sia costretta a un aumento di capitale a causa degli ingentissimi rischi legati a contenziosi legali, in particolare per la multa fino a un massimo di 14 miliardi minacciata dal Governo Usa per l’attivita’ di Deutsche Bank sui mutui subprime.

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La partecipazione dei ‘big’ industriali tedeschi renderebbe molto piu’ facile una ricapitalizzazione e, scrive il quotidiano, manderebbe anche un forte segnale al mondo sul fatto che l’economia tedesca non intende rinunciare a Deutsche Bank.

I vertici della banca e il Governo tedesco sarebbero gia’ stati informati del piano di salvataggio e, sempre secondo ‘Handelsblatt’, Berlino guarderebbe con favore al progetto senza appoggiarlo direttamente: “Un sostegno privato a Deutsche Bank sarebbe in ogni caso meglio di un salvataggio pubblico”, riferisce una fonte vicina al dossier.

Il piano potrebbe essere attivato nel caso in cui il contenzioso con la Giustizia statunitense dovesse concludersi su una risarcimento finale superiore ai 5,5 miliardi di euro gia’ accantonati da Deutsche Bank per contenziosi legali. In questo caso si renderebbe comunque necessario un aumento di capitale che potrebbe avere successo solo con un forte sconto.

Diversi grandi soci della banca tedesca hanno tuttavia gia’ espresso dubbi su un’eventuale partecipazione alla luce delle ingenti perdite gia’ sopportate. All’occorrenza, potrebbe quindi intervenire un consorzio industriale con una soluzione pronta a prezzi di mercato.

“Sarebbe un modo relativamente piu’ elegante per evitare un salvataggio pubblico”, ha commentato il ceo di una grande banca europea, secondo quanto riferisce ‘Handelsblatt. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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Deutsche Bank, sotto pressione per la multa miliardaria imposta dalle autorita’ americane, starebbe valutando una Ipo per una quota di minoranza della divisione Asset Management (gestione patrimoniale). Lo afferma il sito online del ‘Financial Times’, citando fonti vicine al dossier secondo cui la banca tedesca potrebbe rafforzare il capitale grazie ai ricavi dall’operazione. ‘Ft’ scrive che una decisione non e’ ancora stata presa, mentre Deutsche Bank non ha voluto commentare. I titoli della banca tedesca sono in rialzo dell’1,4% circa alla Borsa di Francoforte.

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Poco prima dell’inizio dei lavori annuali dell’Fmi e della Banca Mondiale, in corso in questi giorni a Washington, ci sono state polemiche sul colosso tedesco in crisi, questa volta a causa delle dichiarazioni pubbliche fatte dal Fondo riguardo a Deutsche Bank. Intento del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble era, infatti, tenere tutta la vicenda Deutsche Bank lontana dalla ribalta di Washington ma, mentre Schaeuble a tutt’oggi non ha voluto fare alcun commento sul caso, all’Fmi sono stati meno cauti.

Mentre il Ministro tedesco era ancora sul volo da Berlino a Washington, il Fondo ha diffuso il rapporto annuale sulla stabilita’ finanziaria, e Peter Dattels, direttore del dipartimento mercati finanziari dell’Fmi, nel presentarlo ha detto che Deutsche Bank deve fare ulteriori aggiustamenti cosi’ da convincere gli investitori che il suo modello di business e’ sostenibile.

La frase sembrerebbe innocua ma, secondo Berlino, anche una sola parola e’ di troppo alla luce della difficile situazione della banca.

Secondo quanto appreso da ‘Handelsblatt’, il Governo tedesco ha immediatamente protestato con l’Fmi per tramite del direttore esecutivo tedesco, Steffen Meyer. I tedeschi, scrive il quotidiano, hanno “sollevato un enorme polverone”, definendo “poco professionale” il comportamento di Dattels e Lagarde ha rassicurato Berlino, sottolineando che “Deutsche Bank non compare in nessun modo nel rapporto sulla stabilita’ finanziaria”.

Nondimeno, il caso Deutsche Bank e’ stato di li’ in poi ampiamente discusso a Washington.

Inoltre, conclude ‘Handelsblatt’, Fmi e Governo tedesco sarebbero ai ferri corti anche per quanto riguarda la partecipazione europea alla ristrutturazione del debito pubblico greco che dovrebbe partire nel 2018 a cui il Fondo non intende partecipare fino a che non ci sono cifre concrete da parte dell’Europa. Cifre che Berlino e’ poco propensa a fornire in un anno elettorale.

 

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1 commento

  1.   

    i tedeschi nella loro imbecillità cosmica incominciano a ragionare solo con i russi a berlino o con l’acqua alla gola. Si son sempre creduti superuomini e quindi da volkwaghen a D.BANK  ora cambieranno le regole solo perchè conviene a loro.  ma la colpa non è dei tedeschi ma di chì ci ha portato in europa ben consci della loro. superiorità  che sarebbe stata usata nel loro interesse. sono stati loro per primi a non rispettare i parametri  ..vedi unificazione…Quindi  meglio dei loro pupazzi..  i nomi li conoscete… il cav..  come sempre sostenuto. intanto in grecia, finita l’estate e l’apporto turistico i pensionati sono in rivolta.  i loro figli poliziotti son costretti pure a caricarli.