Mercati, Goldman Sachs: le due parole che hanno scosso Wall Street

Goldman Sachs ha annunciato oggi i risultati del secondo trimestre, ha battuto le aspettative – ma non è tutta la storia. Anche se la banca ha superato le …

Goldman Sachs ha annunciato oggi i risultati del secondo trimestre, ha battuto le aspettative – ma non è tutta la storia. Anche se la banca ha superato le stime nei settori reddito fisso, valute e materie prime (in sigla FICC) i ricavi da trading, che sono aumentati del 20% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, sono ancora in calo in modo significativo nella prima metà dell’anno.  Ma ancor più significativo è quel che la banca scrive in proposito nel suo rapporto sugli utili:  “Anche se le condizioni del mercato generalmente sono migliorate rispetto al primo trimestre del 2016, l’esecuzione per i clienti di transazioni su titoli obbligazionari, valute e materie prime hanno continuato ad essere effettuate in un ambiente difficile caratterizzato da bassi tassi di interesse, incertezza politica e le preoccupazioni per la crescita globale”, si legge nel report di Goldman Sachs (nella foto il Ceo Lloyd Blankfein).

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Le parole “ambiente difficile” sono fondamentali. Se le cose stessero andando in modo positivo, la banca molto probabilmente avrebbe evitato questo frasario.  Allo stesso tempo, il trading azionario, che è senza dubbio importante per Goldman Sachs tanto quanto il reddito fisso, ha mancato le aspettative ed è risultato in calo -12% anno su anno. GS ha specificato che è il calo stato indotto da minori ricavi nei prodotti di cash e derivati in Asia, oltre alle securities, che hanno avuto ricavi leggermente inferiori.  “Nel corso del trimestre, l’ambiente operativo per le azioni è influenzato dai bassi livelli di attività della clientela, i volumi di mercato più bassi, e un calo della volatilità rispetto al primo trimestre del 2016”, si legge nel report di Goldman.

Le prospettive dell’ investment banking non sono molto più ottimistiche. I ricavi da investment banking sono diminuiti -11% per l’anno a causa dei ricavi da consulenza e sottoscrizione di titoli azionari più bassi.  Secondo Goldman il suo portafoglio ordini per l’ investment banking è diminuito sia dallo stesso trimestre dell’anno scorso che dal primo trimestre. Per la prima metà del 2016, Goldman è giù -24% nel FICC (reddito fisso, valute e materie prime), -18% nei mercati, -17% nel settore dell’investment banking, e -28% negli altri ricavi.

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1 commento

  1.   

    pare ovvio che con gli indici americani ai massimi storici si sta verificando, di nuovo, lo scollegamento totale e assoluto tra borsa ed economia reale. Il mondo subisce scosse geopolitiche fortissime (Isis, Nizza, Turchia, Trump candidato alla Casa Bianca… solo per citare gli avvenimenti recenti) e wall street se ne sta ai massimi? assurdo. Chiunque fa trading sull’azionario Usa mette in conto una correzione del 5-10% entro i prossimi due mesi. Calcolare il timing non ha senso, sapendo che sta per accadere, meglio uscire subito (mettersi short costa parecchio se appunto non si azzecca il timing). Il nervosismo serpeggia tra le file!
     
    A strange paradox emerges when flipping though the latest BofA Fund Managers’ Survey: with the S&P trading at all time highs, investor buying of protection against sharp decline in stock market at record high, something which would not be happening if the market was “normal” and if traders expected a continuation of the recent upward trend in stocks.