Tesla, problemi per incidenti mortali con autopilot e maxidebito di $10 mld

I rischi per Elon Musk vengono non solo dalla Model 3 ma dalla società di batterie e pannelli solari SolarCity, da sola indebitata per $3 miliardi.

La Tesla di Elon Musk sta perdendo all’improvviso quell’aura magica che l’aveva circondata per anni. In questi giorni i temi caldi, che incidono in negativo anche sul prezzo in borsa, vanno dai colli di bottiglia nella produzione del Modello 3 (l’auto elettrica di massa) agli incidenti mortali che hanno visto coinvolti i modelli con autopilot, alla brutta crisi debitoria e di cassa, i conti aziendali in rosso perenne.

Le preoccupazioni maggiori per Musk vengono dalla società di batterie e pannelli solari SolarCity, su cui il fondatore e genio della Tesla aveva investito massicciamente. Ma 16 mesi dopo che l’amministratore delegato Elon Musk aveva sollevato grandi polemiche sia fuori che dentro l’azienda (alcuni soci dissentivano) con l’acquisizione di SolarCity, il debito e gli obblighi finanziari sono oggi un pesante ostacolo per le finanze di Tesla. L’acquisto di SolarCity per $2 miliardi è stato perfezionato con l’assunzione di $2,9 miliardi di debito, e una parte di questo sta per andare in scadenza.

Il tetto a pannelli solari di Tesla Motors Inc. e SolarCity Corp. in questa illustrazione. Fonte: Tesla Inc.

Pessimo tempismo per un’azienda che deve pagare circa $6.500 al minuto in interessi, stando ai calcoli di Bloomberg, e cerca di evitare l’ennesimo aumento di capitale. “Il debito di SolarCity potrebbe non essere la causa immediata dei problemi di Tesla, ma certamente non la sta aiutando in questo momento”, ha detto Alexander Diaz-Matos, analista presso la società di ricerche di credito Covenant Review LLC.

Per gli investitori, l’attenzione è stata in gran parte concentrata sul cash burn legato agli sforzi aziendali per accelerare la produzione del Model 3, la berlina dal prezzo di $35.000 dollari su cui Musk sta scommettendo, puntando a portare l’ auto elettrica alle grandi masse. C’è poi anche una montante preoccupazione per l’autopilot di Tesla, dopo l’ennesimo crash fatale di un modello X lo scorso mese in California, in cui è morto il guidatore e che si è verificato mentre era impegnato il sistema di assistenza alla guida.

Autopilot Engaged Prior To Tesla Model X Crash

Le azioni di Tesla sono crollate -22% nel mese di marzo e hanno chiuso a $252,48 il 2 aprile, il livello più basso in oltre un anno. Il titolo ha poi avuto una ripresa del 21% fino a giovedì scorso, dopo che la società ha confermato di essere vicina al prossimo obiettivo di produzione della Model 3 e ha dichiarato che quest’anno non sarà richiesto un aumento di capitale o emissione di nuovo debito.

Il debito di SolarCity è per lo più pro-soluto, il che significa che Tesla non garantisce il rimborso; dovrebbe farlo la stessa SolarCity, mentre il pagamento degli interessi è supportato dal flusso di cassa e dalle risorse. Le obbligazioni di SolarCity sono ancora incluse tuttavia nel debito complessivo di Tesla, che viene utilizzato per determinare i rating di affidabilità creditizia e incide quindi sui costi dell’esposzione debitoria. Dei $10 miliardi di debito totale di Tesla in circolazione, circa $3 miliardi provengono da SolarCity.

L’aumento delle pressioni finanziarie, oltre alle carenze produttive e di sicurezza della Model 3, ha provocato il downgrade del rating creditizio di Tesla da parte di Moody’s Investors Service la scorsa settimana a B3, sei livelli sotto l’investment grade (molto peggio di junk, quindi).

Gli emittenti di obbligazioni con rating di una singola B di solito prendono in prestito denaro a un tasso del 5,9%, secondo i dati compilati da Bloomberg. Le obbligazioni Tesla con scadenza 2025, che sono classificate come Caa1 da Moody’s Investors Service e B- da S&P Global Ratings, danno un rendimento di circa il 7,2%, in base ai dati sui prezzi delle obbligazioni di Trace citato da Bloomberg.

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