Banche Italia: solo adesso l’Europa si accorge dell’enorme mole di crediti deteriorati

La Commissione europea è “pronta a intervenire se necessario” per affrontare la crisi del settore bancario italiano. Lo ha detto, durante la sua audizione alla Commissione affari Economici …

La Commissione europea è “pronta a intervenire se necessario” per affrontare la crisi del settore bancario italiano. Lo ha detto, durante la sua audizione alla Commissione affari Economici del Parlamento europeo a Strasburgo, il vicepresidente responsabile per l’Euro, Valdis Dombrovskis. “Siamo consapevoli delle difficoltà del settore bancario italiano, dovute alla bassa redditività e all’enorme quantità di crediti non esigibili che si riflettono nell’andamento dei prezzi delle azioni. Siamo in contatto con le autorità  italiane, continuiamo a monitorare la situazione e siamo pronti a intervenire, se necessario”. Naturalmente, ha aggiunto, “ci sono diversi modi in cui la situazione può essere affrontata”, e questo “dipenderà  anche dalle richieste delle autorità  italiane”.

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Quello del settore bancario italiano in difficoltà, ha aggiunto Dombrovskis, “non è un fenomeno nuovo: lo stiamo osservando dall”inizio dell’anno, e in occasione delle ultime raccomandazioni specifiche per paese abbiamo chiesto all’Italia di affrontare le debolezze che rimangono nel sistema”, con misure come “la riforma delle fondazioni e la riduzione dei crediti deteriorati”. E, ha aggiunto, “una serie di misure, come la cartolarizzazione e la creazione del fondo Atlante, sono già state adottate”. Quanto alle ricapitalizzazioni preventive, “sono possibili se vengono soddisfatte tutte le condizioni previsti dalla direttiva Brrd”: infatti, ha detto il vicepresidente della Commissione, “quando applichiamo le regole dobbiamo applicarle a seconda delle circostanze”. Quanto alla crisi del Mps e al crollo dei titoli in Borsa, “non posso commentare nel merito specifico sulla situazione di una banca come il Monte Paschi”, ha detto Dombrovskis. (AGI)

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Banche italiane, l’opinione di per BlackRock

La fragilità delle banche è un problema europeo, ma l’intensità degli scossoni sui mercati è più elevata in Italia per via di una crisi economica che da noi si è fatta sentire di più. E’ il parere di Bruno Rovelli, chief investment strategist di BlackRock in Italia. Parlando nel corso della presentazione dei risultati del sondaggio “Investor Pulse 2016”, Rovelli, che non ha voluto commentare l’andamento dei singoli titoli, ha affermato che il colosso dell’asset management è cauto sul settore bancario europeo a causa del rallento dell’economia dopo la Brexit. E ha spiegato che “non è un problema italiano, ma europeo… che zavorrerà la crescita per un tempo molto lungo, se non risolto”.

Insomma, il rallentamento economico della zona euro dopo la Brexit, che “è molto importante che non diventi qualcosa di peggio”, rappresenta un’occasione propizia “per affrontare i nodi irrisolti del sistema bancario”. Più in generale, illustrando la view sui mercati di BlackRock, Rovelli ha parlato di “ciclo economico globale sostanzialmente anemico per motivi strutturali”, ovvero dinamiche demografiche e frenata della produttività. La Brexit si tradurrà “in uno choc regionale: il Regno Unito probabilmente entrerà in recessione nei prossimi 12-18 mesi, mentre la zona euro rallenterà in modo significativo”.

Gli investitori, secondo Rovelli, “continueranno a cercare redditività nell’obbligazionario”, puntando su corporate investment grade e debito emergente. Posizione neutrale sull’azionario, che paga dazio alla stagnazione degli utili aziendali. L’oro, a giudizio di Rovelli, rappresenta, insieme alla duration dei bond e ai titoli inflation linked, “una decente protezione” rispetto alle oscillazioni di altre asset class più rischiose. (Reuters)

 

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