Cos’è di destra e cos’è di sinistra? A Milano i programmi fotocopia di Sala e Parisi

«Noi crediamo che a distinguerci dai nostri avversari» dice Stefano Parisi, candidato sindaco del centrodestra a Milano, «sia l’idea che la migliore Amministrazione possibile sia quella che fa …

«Noi crediamo che a distinguerci dai nostri avversari» dice Stefano Parisi, candidato sindaco del centrodestra a Milano, «sia l’idea che la migliore Amministrazione possibile sia quella che fa poche cose molto bene, e libera per il resto le energie creative della città». Crede male perché Beppe Sala, candidato del centrosinistra, scrive nel suo programma la stessa cosa: «Il compito di chi guida la città non è sostituirsi alle risorse che già ci sono» e, continua, «dobbiamo stimolare il protagonismo degli attori economici e sociali».

Li hanno accusati da subito di essere due candidati fotocopia e, stando ai programmi, viene il dubbio che la critica fosse fondata. La sfida tra Mr Expo e il fondatore di Chili Tv si combatterà ad armi pari non solo perché secondo i sondaggi i due ormai sono testa a tesa. Ma anche perché centrosinistra e centrodestra si presentano con programmi che in molti punti sono simili. Se non, addirittura, identici.

Se per Sala «servono basi solide e quartieri accoglienti» e «tutta la città deve essere messa nelle condizioni di fiorire», Parisi vuole che «i quartieri diventino protagonisti del rinnovamento della città». Entrambi vedono nel social housing e nell’appoggio di investimenti privati la svolta per l’emergenza abitativa e il superamento dei ghetti-dormitorio delle case popolari. Tutti e due promettono meno tasse, meno burocrazia e una città più smart. Per non parlare dei paragrafi sulla vocazione internazionale della città o del fatto che, scrive Parisi, «il futuro di Milano si decide a Milano, lo decidono i milanesi». Che nella versione di Sala diventa «Milano è dei milanesi e chi ha l’onore di guidare la città lo deve fare mettendo al centro i loro interessi».

Per entrambi il trasporto pubblico deve essere efficiente e potenziato, ça va sans dire: la tutela dell’ambiente «deve diventare un fattore di sviluppo» (Sala) e «più mobilità significa, più tecnologia, e più tecnologia serve a ridurre i bisogni di mobilità» (Parisi). Sulla mobilità si intravede, in realtà, una distanza: il candidato del centrodestra dice di voler tornare a Ecopass, la zona a traffico limitato voluta dalla Moratti che prevedeva pedaggi diversi per le macchine in base alla classe inquinante; il centrosinistra invece manterrebbe Area C, con cui Pisapia aveva uniformato e alzato le tariffe per tutti i veicoli (eccetto quelli elettrici, i motorini e le moto). Ma Parisi, che a parole ha attaccato più volte Area C, non la nomina neanche nel suo programma. Il candidato si limita a promettere che «non chiuderemo pezzi di città». Parisi, quindi, si tiene ampio spazio di manovra qualora decidesse di mantenere il pedaggio che, secondo le stime del Comune, ha portato tra i 20 e i 25 milioni di euro all’anno nelle casse dell’amministrazione.

La vera differenza, se mai, sta in un tema: la sicurezza. Parisi ci torna sopra e insiste più volte, collegandola senza giri di parole all’immigrazione. La bandiera della sicurezza, del resto, è cara al centrodestra e alla Lega Nord, che fa parte della coalizione. Sala, dal canto suo, non può annunciare grandi cambiamenti su quel fronte visto che vuole raccogliere l’eredità della giunta Pisapia e lo fa con in lista l’ex assessore alla sicurezza Marco Granelli. Per il resto, i due si beccano sull’unico tema che dovrebbe in qualche modo unirli: l’Expo. Per entrambi un grande risultato: della giunta Pisapia e personale per Sala, che lo ha portato a battesimo come commissario unico incaricato dal governo; del centrodestra milanese e di Letizia Moratti, «che ha fatto di tutto per portarlo a Milano», secondo Parisi. E se i meriti cercano di prenderseli entrambi, i demeriti, i ritardi nei lavori e tutto il resto dei panni sporchi sono buoni per farsi la guerra. L’unica che possono fare, visto che quella dei programmi rischia di finire con un pari e patta.

di Francesco Zaffarano

Fonte: La Stampa

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4 commenti

  1.   

    Ben ritrovato Mario…..!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  2.   

     
    …parisi e sala…
    …due facce della stessa medaglia…

  3.   

    ma di cosa vi meravigliate. uno è candidato di centrodestra l’altro è nato e prosperato con la MORATTI.  poi da buon opportunista ha fatto il salto della quaglia..io gli auguro che sia del..quaglione…verso il coniglione fiorentino.  fra i 2   Sala mi piace molto molto meno….case non indicate, bilanci expo ancora fantasma,  permanenza nella carica  pur essendo candidato non depongono a suo favore. Sarà una dura battaglia. al contrario di ROMA dove  penso che nessuno voglia vincere, milano potrebbe segnare il destino  del ..parolaio rosso….

  4.   

    www.youtube.com/watch?v=ubKNXXwRnOY      incredibile, non è cambiato niente!!!