Nel 2015 è record di sbattezzi. Scaricati quasi 50mila moduli dal sito Uaar

Dati boom per chi vuole annullare il primo sacramento. Il segretario dell’Unione Atei e Agnostici razionalisti, Raffaele Carcano: “Al di là della popolarità di Papa Francesco, aumenta il …

Dati boom per chi vuole annullare il primo sacramento. Il segretario dell’Unione Atei e Agnostici razionalisti, Raffaele Carcano: “Al di là della popolarità di Papa Francesco, aumenta il numero di quanti non si riconoscono come cattolici”.

Nel 2015 è stato registrato un record nel numero di download dei moduli di sbattezzo dal sito dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), che hanno toccato quota 47.726, surclassando il record del 2012, quando furono in 45.797 a scaricare il modulo. Lo riferisce la stessa organizzazione aggiungendo che da quando, nel 2000, è stato attivato il servizio sul sito dell’Uaar (dove è possibile scaricare il modulo con la richiesta di cancellazione dal registro dei battezzati) i moduli scaricati sono stati 338.429.

Il dato è solo indicativo, non è detto infatti che una volta scaricato il modulo si proceda effettivamente al suo invio, ma è comunque una cartina al tornasole per monitorare i cambiamenti in atto nella nostra società rispetto all’adesione al cattolicesimo”, commenta il segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti, Raffaele Carcano.

Nel 2009 il dato era pari a 39.891; nel 2010 a 35.751; nel 2011 a 33.143, nel 2013 a 35.510; nel 2014 a 32.611. “La circostanza interessante – ha proseguito Carcano – è che, a differenza del 2012, quando nel dicembre si registrò un picco, non ancora superato, di più di 6mila download, nel 2015 non ci sono picchi particolari. Giusto qualcosina in più nel mese di maggio (circa 5mila) e in novembre (4.800). Possiamo dunque dire che si tratti di un trend che, almeno per quest’anno, si è dimostrato costante. Per noi – ha concluso il segretario dell’Uaar – si tratta della conferma che, al di là della popolarità attribuita a papa Francesco dai media, è sempre più nutrito il numero di quanti non si riconoscono come cattolici: un’evidenza di cui anche la politica dovrebbe tenere maggiormente conto”.

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